Finalmente sembrano esserci buone notizie provenienti da questo Giappone “Isolato”. Il Primo Ministro Kishida ha fatto la conferenza stampa oggi il 17 febbraio, e ha reso chiare le sue intenzioni di alleggerire le restrizioni alla frontiera a partire dal 1 Marzo.
Verrà riconosciuto l’ingresso nel paese di visitatori provenienti dall’estero con tutti gli scopi tranne turismo, dopo che, nel Novembre dello scorso anno, le restrizioni sugli ingressi di visitatori stranieri erano state allargate anche a queste categorie a causa della scoperta della variante Omicron. Inoltre, il numero massimo di ingressi dall’estero verrà innalzato a 5000 al giorno, dai 3500 attuali. Infine, anche per quanto riguarda il periodo di isolamento ci sarebbe la propensione ad esentare del tutto i viaggiatori proveniente dai paesi considerati “sicuri” e che abbiano ultimato il ciclo vaccinale con terza dose “booster”. Per quanto riguarda la documentazione necessaria da preparare per i nuovi ingressi (come il programma giornaliero delle attività del viaggiatore, giuramento scritto, etc.), essa sarà oggetto di semplificazione.
Al momento tuttavia, molti paesi europei, inclusa l'Italia, sono nella lista dei paesi verso i quali vi sono ancora misure rafforzate alla frontiera, per i quali ci sarà da osservare un periodo di isolamento di 6 giorni in strutture messe a disposizione dal governo ed un settimo giorno di isolamento domiciliare. La nostra speranza è che questa lista venga modificata nei prossimi giorni.
In Europa il numero di paesi che stanno eliminando qualsiasi restrizione relativa al Covid è sempre più in aumento, tuttavia rispetto a questi paesi il Giappone continua a mantenere una linea molto rigida, tanto che anche all’interno del paese molti economisti criticano queste misure, mettendo in risalto il fatto che “di questo passo il Giappone accumulerà un grosso ritardo a livello economico rispetto al resto del mondo”.
Tuttavia, con questo “alleggerimento” tutto possiamo dire fuorché che l’isolamento nipponico sia terminato. La situazione è stata soltanto ripristinata a come era prima dell’esplosione dei casi da variante Omicron. Gli ingressi per turismo sono ancora vietati. Inoltre, per quanto siano stati riconosciuti gli ingressi per lavoro o studio, vi è sempre il tetto massimo di 5000 arrivi al giorno.
Secondo i dati raccolti dal “Nihon Keizai Shimbun” (il quotidiano di riferimento dell’indice Nikkei), al momento vi sono circa 370mila fra studenti e tirocinanti che già posseggono un visto di ingresso e attendono soltanto di entrare in Giappone. Qualsiasi persona che ad oggi decidesse di voler studiare in Giappone, sicuramente non riuscirebbe a recarsi lì durante il mese di Marzo. Semplicemente, non riuscendo a prenotare un biglietto aereo (dato il limite dei 5000 ingressi), si ritroverebbe ad aspettare svariati mesi. Quest’alleggerimento delle restrizioni non è altro che un piccolo, primo passo, al quale ne devono susseguire altri in maniera continuativa e ad intervalli brevi. Inoltre, e questo è un parere personale, le difficoltà nell’entrare in Giappone da parte dei turisti in futuro dipenderanno molto dal modo in cui il “programma giornaliero delle attività del viaggiatore”, il “giuramento scritto” e tutti i documenti che devono essere presentati per ottenere il visto di ingresso verranno semplificati.
Al termine della conferenza stampa, al primo ministro Kishida è stato chiesto da un giornalista quando i turisti avrebbero ripreso ad entrare nel Paese, alla cui domanda il premier ha risposto di "Voler iniziare a considerare il periodo di ripresa dei flussi turistici passo dopo passo osservando la situazione di infezione, misure di frontiera, quarantena del Giappone e anche del resto del mondo."
Non c'è dubbio che sia prudente, ma è sembrato molto riluttante, o almeno riluttante a dirlo pubblicamente per qualche motivo...
A partire da novembre dello scorso anno, circa un mese dopo dalla mitigazione delle misure di frontiera, era prevista l'esecuzione di un esperimento di verifica per turisti in gruppo. Può sembrare una previsione inutile da parte nostra, tuttavia speriamo tanto che i flussi turistici possano ritornare in Giappone prima della caduta degli ultimi petali di ciliegio.
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