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Japanissimo Staff

Speciale Fukui ④ - Echizen, la città delle arti fra tradizione e innovazione

La città di Echizen riveste un ruolo importantissimo nell’economia della regione. Essa infatti, in passato come al giorno d’oggi, rappresenta la culla di un tesoro culturale e artigianale tramandato sin dagli antichi tempi di generazione in generazione. Camminando per le strade del quartiere storico di Fuchu, risulta impossibile non soffermarsi sulle numerose attività storiche che hanno e fanno ancora le fortune di quest’area del Giappone: negozi di coltelli o accessori in lama, botteghe di falegnami con le loro famosissime cassettiere, commercianti di washi (carta tipica giapponese), articoli decorati e laccati. Gli artigiani che vi ci lavorano, pur proteggendo la propria arte e il metodo tradizionale, non rinunciano a cimentarsi nella realizzazione di nuovi prodotti, e i loro laboratori rappresentano l’ultima frontiera di un’esperienza accumulata nel corso della storia.



Diversi sono i fattori che hanno contribuito alla fioritura di un numero così variegato di arti in un’area così ristretta.

Echizen no Kuni (stato di Echizen, che coincide pressappoco con l’odierna prefettura di Fukui) era (ed è tutt’oggi) una regione ricca di materie prime per ognuna delle sue industrie di punta. Essa si trovava, inoltre, ad una distanza ideale dall’allora capitale, Kyoto: non troppo vicino, ma neanche troppo lontano. Anche il suo affacciarsi sul mar del Giappone costituiva un punto a suo favore. Grazie a tutto ciò, la regione fu meta e tappa fondamentale di artigiani e mercanti durante tutta l’epoca feudale giapponese. In principio la richiesta di beni artigianali arrivava per lo più da templi e case nobiliari, tuttavia col passar del tempo, questa domanda andò sempre più allargandosi verso il ceto medio borghese.


Echizen Tansu


Particolarmente florida era la produzione delle cosiddette Tansu, o cassettiere. La loro compattezza e la loro resistenza le rendevano delle casseforti perfette. Ancora oggi, esse non sono assemblate attraverso l’utilizzo delle viti, ma grazie all’incastro delle varie parti che la compongono. Grazie a questo tipo di costruzione, non vi è passaggio d’aria dall’esterno all’interno della cassettiera, il che protegge il suo contenuto da muffe e insetti. Inoltre, proprio grazie all’assenza di aria all’interno, essa tende a bruciare molto più lentamente rispetto ai mobili in legno normali. Gli incendi, infatti, erano quasi un avvenimento comune durante l’epoca feudale giapponese, ed avere una Tansu in casa rappresentava una speranza in più di salvare ciò che era custodito in casa.




Durante il mio soggiorno ad Echizen ho avuto l’opportunità di visitare il laboratorio di un maestro artigiano di cassettiere, Kikoru-Oyanagi Tansu. Nobukazu Oyanagi rappresenta la quarta generazione di artigiani della famiglia; dai suoi racconti e dalle sue spiegazioni traspare tutta la passione e l’amore che egli prova verso la sua arte, uniti anche ad un carattere, il suo, pieno di inventiva e curiosità. Le sue creazioni riflettono questa sua personalità: cassettiere con apertura a marchingegni o ripiani nascosti, amplificatori di suono naturali in legno per smartphone…la bottega di Nobukazu Oyanagi è un mix tra tradizione e modernità.







Il ruolo dei templi Buddhisti


Passeggiando per le stradine secondarie dell’area storica di Fuchu, non si può far a meno di notare il numero elevato di templi Buddhisti che si susseguono lungo il percorso. Al giorno d’oggi è difficile osservare questo fenomeno in altri luoghi, anche all’interno del Giappone stesso. Questi templi avevano una duplice funzione: erano, ovviamente, centri spirituali di riferimento per la città, dove venivano (e vengono tutt’oggi) praticate tutte le funzioni religiose e, allo stesso tempo, fungevano da cinta muraria che proteggeva la città dagli attacchi esterni. Con il loro enorme spazio a disposizione, erano la sistemazione ideale per i soldati del Daimyo (Signore Feudale) locale intenti a combattere al fronte. Questa disposizione urbana era probabilmente diffusa nel Giappone medioevale, tuttavia in nessun luogo come ad Echizen è possibile osservare questo scenario in maniera così nitida.

Nonostante la città di Echizen abbia perso la centralità a livello amministrativo della regione a favore di quella di Fukui, essa resta, ancora oggi, un luogo imprescindibile per l’economia e, soprattutto, per la tutela del patrimonio culturale e tradizionale della zona.



Come Arrivare


È possibile arrivare all’area storica di Fuchu a piedi dalla stazione JR di Takefu in circa 10 minuti. La zona dei templi dista a circa 5 minuti di cammino dall’ingresso della strada principale. Kikoru-Oyanagi Tansu si trova a circa 10 minuti di passeggiata dalla zona iniziale della strada principale, camminando verso sud.

Il Consiglio di Japanissimo


La città di Echizen mette a disposizione un servizio taxi (dal nome piuttosto pittoresco "Geisha de Go", nel quale si sfrutta l'assonanza della parola geisha, che in questo caso si scrive con i caratteri 迎車 e significa "pick-up", e la più famosa Geisha intesa come intrattenitrice) al prezzo fisso di JPY 500. È possibile sia acquistare un coupon singolo da JPY 500, sia un set da 4 coupon per JPY 1500 (praticamente su 4 coupon, uno è in omaggio). È un prezzo molto vantaggiosa, poiché normalmente soltanto la tariffa base (ovvero fino al primo chilometro) di una corsa è di circa JPY 410 (tasse escluse).

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